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mercoledì 17 giugno 2009

Sistemi di riferimento: un po' di teoria per non perdere l’orientamento.

Vi invito a leggere attentamente anche i commenti in coda a questo articolo: alcuni sono molto interessanti e ricchi di consigli ed informazioni tecniche.

Cari utenti ArcGIS,
ammetto che l’impostazione di questo articolo mi ha messo a durissima prova!
Ci eravamo lasciati con il post del 7 maggio scorso, nel quale avevo cercato di evidenziare un concetto tanto semplice quanto disatteso: in un sistema GIS, ogni strato informativo dovrebbe essere sempre associato al proprio sistema di riferimento (SR).
Una condizione necessaria per garantire la corretta georeferenziazione (georeferencing) dei dati aventi una componente spaziale.

Una considerazione, questa, che impone la soluzione di alcuni quesiti, due dei quali, in particolare, si rivelano di fondamentale importanza:
- quale sistema di riferimento si debba associare ai propri dati;
- come si possa effettuare l'associazione in ambiente ArcGIS.

In questo articolo mi sono posto però un obiettivo molto più ambizioso: mi piacerebbe infatti indicare come un “normale” utente GIS (quindi NON un esperto in geodesia, cartografia o topografia) possa affrontare correttamente le principali problematiche legate ai sistemi di riferimento.
In altri termini, più che la soluzione vorrei indicare il metodo.
Si tratta di un obiettivo ambizioso... in realtà, potremmo facilmente “ridimensionarlo” sostituendo l'espressione “affrontare correttamente” con “limitare i danni”...

Per entrare nel vivo di questo tema, ho scelto una maschera di ArcView che ritengo abbia messo a dura prova molti utenti, me compreso:



Per associare un SR ad un qualsiasi strato informativo (shapefile, feature class, raster, disegno cad, ecc.) esistono vari metodi, la gran parte dei quali prevede proprio l’accesso alla maschera Browse for Coordinate System.
E’ da qui che inizia la ricerca del sistema di riferimento di proprio interesse, un percorso ad ostacoli che richiede subito una scelta: Geographic Coordinates System oppure Projected Coordinates System?

Tradotto in italiano fa meno paura: in pratica, ArcView vi impone di scegliere tra sistemi di riferimento in coordinate geografiche (o ellissoidiche), oppure sistemi di riferimento in coordinate cartografiche (o piane).
Dopo questo primo passaggio il problema è tutt’altro che risolto: occorre infatti navigare tra una "selva" di sigle - alcune migliaia - ognuna delle quali identifica uno specifico sistema di riferimento.

Facciamo un esempio, scegliendo come obiettivo della nostra ricerca il sistema di riferimento “ufficiale” per la cartografia italiana.
Com’è noto, si tratta del sistema geodetico denominato Roma40, al quale è associato il sistema cartografico Gauss-Boaga (nota: per semplicità il tutto viene spesso abbreviato come Roma40 Gauss-Boaga o, più semplicemente, Gauss-Boaga).
Per individuare questo particolare SR fra quelli disponibili in ArcGIS, dovete innazitutto scegliere la “categoria” Projected Coordinates System e poi accedere alla directory National Grids. Una cartella che contiene alcune sotto directory e moltissimi SR, ognuno dei quali corrispondente ad uno specifico file .PRJ (projection).

In questa moltitudine di files PRJ troverete addirittura 6 possibili alternative adatte al nostro caso.
Tre di queste sono relative al fuso OVEST, ovvero
- Monte Mario Italy 1.prj (codice EPSG 3003);
- Monte Mario (Rome) Italy 1.prj (codice EPSG 26591);
- Roma 1940 Gauss Boaga Ovest.prj (codice EPSG 102093).
Le altre tre, che ovviamente corrispondono al fuso EST, sono
- Monte Mario Italy 2.prj (codice EPSG 3004);
- Monte Mario (Rome) Italy 2.prj (codice EPSG 26592);
- Roma 1940 Gauss Boaga Est.prj (codice EPSG 102094).

Premesso che vi spiegherò in un altro post il motivo di questa “abbondanza”, per ora mi accontento di aver risposto al quesito che avevo sollevato nel post del 7 maggio: Monte Mario o Gauss-Boaga?
E’ la stessa cosa! Avremo però modo di approfondire…
Intanto provate a trovare le differenze tra le 2 interfacce mostrate qui sotto, scoprirete che, ad eccezione del primo Name, tutto il resto coincide.



In questo post mi preme però evidenziare come il vero problema non sia “operativo”; in altri termini, non basta avere qualche “dritta” (vedi sopra) per gestire correttamente le problematiche legate ai sistemi di riferimento.
Il vero problema è invece concettuale e sono convinto che sia così per la stragrande maggioranza degli utenti GIS.
La mia esperienza professionale mi induce infatti a pensare che le principali difficoltà nella gestione dei sistemi di riferimento non vadano ricercate in ArcGIS, ma nella scarsa conoscenza di alcuni concetti di base.
Se così non fosse, non si spiegherebbero tutti quegli shapefile - una miriade - che "girano" senza alcun SR associato. Per non parlare delle difficoltà che la maggioranza degli utenti ArcGIS incontra nell’impostare una trasformazione fra due diversi sistemi geodetici...

Teoricamente, si tratterebbe di una considerazione più che ovvia, direi quasi scontata: per utilizzare proficuamente un qualsiasi strumento (in questo caso, una o più procedure inserite in software) occorre possedere una serie di competenze di base. In mancanza di queste, tutto diventa più difficile!
Spesso e volentieri imputiamo però le nostre difficoltà al software; a questo proposito, non avete idea di quante volte i nostri clienti richiedano supporto esordendo con frasi del tipo "ArcView NON fa questo...", "ArcView genera un errore...", "Quella procedura è spiegata male", ecc.
Vi posso però assicurare che nel 90% dei casi il problema è riconducibile all’utente e non allo “strumento”!

Sono quindi convinto che occorra un po’ di “teoria”.
Dopo aver acquisito alcune nozioni fondamentali, in particolare sui sistemi di riferimento in uso in Italia, le operazioni in ArcGIS risulteranno molto più semplici.
Ma come fare? E soprattutto, quanto è necessario approfondire l’argomento?
Non dimentichiamoci infatti che la gran parte degli utenti utilizzano ArcGIS come un qualsiasi strumento a supporto delle proprie attività, quindi NON sono - e non devono essere! - specialisti in geodesia, topografia o cartografia.

Come prima ipotesi di lavoro avevo pensato di riassumervi personalmente i principali concetti sui sistemi di riferimento, facendovi una sorta di elenco riassuntivo delle mie personali "regole di sopravvivenza".
Alcuni tentativi mi hanno però convinto che il risultato non poteva essere soddisfacente: troppo vasto l’argomento, troppo poco "specialista" in SR il sottoscritto.

Dopodichè avevo pensato di rifarmi alla guida in linea di ArcGIS Desktop, sicuramente il riferimento per eccellenza per ogni utente ArcGIS.
La guida, tuttavia, mostra un difetto purtroppo pesante: non mi riferisco tanto alla lingua inglese, quanto alla trattazione troppo legata alla realtà, alla logica e alla terminologia americana, un approccio cioè troppo “distante” dall'utente italiano…
Si noti comunque come la guida dedichi un intero libro ai sistemi di riferimento (Map projections and coordinate systems); in particolare, trovo molto interessante il capitolo Getting started whit map projections.
NON è qui però che troverete tutte le risposte alle vostre domande!

Come ovvia alternativa, ho cercato una “risorsa” italiana (un testo, un documento o un sito) da proporvi come riferimento. Anche in questo caso era comunque importante indicare qualcosa di veramente adatto all’utente “standard” di ArcView, un “soggetto” che ormai conosco piuttosto bene...

A questo punto ho finalmente individuato la strada corretta, mi serviva però un documento chiaro, “leggero” e al tempo stesso sufficientemente completo.
Una ricerca che ha iniziato a produrre risultati nel momento in cui mi è ricapitato fra le mani un interessantissimo articolo che potete leggere o scaricare dal sito dell'Associazione Italiana Topografi: Alcuni metodi per il passaggio dal sistema WGS84 ai sistemi geodetici locali di Renzo Maseroli e Stefano Nicolodi.
Questo documento mi era stato segnalato tempo fa dal Prof. Luigi Colombo, mio ex professore al Politecnico di Milano ed oggi docente di Topografia e Geomatica alla facoltà di Ingegneria dell'Università degli studi di Bergamo (...nonchè uno dei primi sostenitori di questo blog!).

In particolare, ritengo "notevoli" i primi due paragrafi dell'articolo: a mio parere, rappresentano un mirabile esempio di chiarezza e di sintesi.
Precisato quindi che non si tratta di "farina del mio sacco", riporto qui sotto la parte iniziale del secondo paragrafo (Sistemi di riferimento in uso in Italia), che mi sembra davvero pertinente a questo post.

“In Italia convivono attualmente diversi sistemi di riferimento, a ognuno dei quali è associato un sistema piano che assegna ad ogni punto della superficie ellissoidica una coppia di coordinate cartesiane per mezzo di una corrispondenza biunivoca caratteristica della proiezione o della rappresentazione utilizzata. Come noto i sistemi piani, per i vantaggi di semplicità che offrono rispetto alla complessa geometria dell’ellissoide, sono spesso utilizzati, oltre che per scopi cartografici, per lo sviluppo dei calcoli geodetici e topografici; in alcuni casi, anzi, sono stati introdotti proprio per soddisfare quest’ultimo scopo, e solo successivamente adottati per la cartografia.
Il sistema geodetico ufficiale italiano è ancora quello introdotto nel primo dopoguerra e denominato ROMA40; a tale riferimento è associato il sistema piano GAUSS-BOAGA utilizzato per la realizzazione della fondamentale Carta d’Italia alla scala 1:25.000 e del suo multiplo 1:100.000, entrambe non più in produzione ma ancora in uso. Sul riferimento europeo ED50, tramite il sistema cartografico UTM, è ancora in corso di allestimento la nuova carta ufficiale italiana alla scala 1:50.000 ed i suoi sottomultipli 1:25.000, 1:10.000 e 1:5.000 (quest’ultimi prodotti dalle regioni). L’ED50 è utilizzato nella pratica solo a scopo cartografico ed è quindi di scarso interesse per la geodesia. Il Catasto italiano adotta invece un sistema geodetico costituito dall’ellissoide di BESSEL (1841) orientato a Genova e ad esso associa la rappresentazione piana CASSINI-SOLDNER. Infine il sistema geodetico mondiale WGS84, la cui realizzazione europea prende il nome di ETRS89 e quella italiana è costituita dalla rete geodetica IGM95, è stato recentemente introdotto in seguito all’affermarsi delle tecniche satellitari GPS. Anche al WGS84 è associato il sistema cartografico UTM, generalmente indicato come UTM(WGS84) per distinguerlo dall’equivalente sistema piano associato all’ED50.”


Qualche ora dopo ho finalmente individuato il documento “ideale”, un articolo che ritengo un vero e proprio “capolavoro” in quanto, in sole 9 pagine, sintetizza tutto ciò che serve ad un utente GIS "standard" per sopravvivere ai sistemi di riferimento.
Si tratta del manuale operativo del software CartLab3, più precisamente la seconda parte di questo breve documento (la prima, infatti, descrive l'interfaccia e l'utilizzo del software).

Il Dr. Renzo Maseroli ha collaborato al "progetto" CartLab, un software sviluppato per effettuare trasformazioni di coordinate tra i principali sistemi cartografici in uso in Italia, operando insieme all’Ing. Virgilio Cima e al Prof. Luciano Surace.
Vi basterà cliccare sui link che ho associato agli autori per accedere ai rispettivi curriculum professionali e per capire che possiamo considerare questo documento un riferimento "quasi" ufficiale: un elemento, questo, che conferisce un valore aggiunto non indifferente.
Una semplice ricerca su internet vi permetterà di reperire molte informazioni su CartLab3.
In particolare, accedendo al sito della rivista GeoMedia , avrete la possibilità di consultare online il manuale di cui vi sto parlando (vedi sotto).



In questo ed in altri siti potrete poi scaricare una versione "demo" di CartLab, un'opportunità che potrebbe risultare molto utile: ad esempio per valutare i risultati che si ottengono effettuando trasformazione di coordinate utilizzando i software ArcGIS, ArcView in particolare.

La seconda parte del documento (da pagina 8 in poi) si intitola appunto Descrizione dei principali sistemi di riferimento in uso oggi in Italia ed è organizzata in 4 paragrafi:
- superfici di riferimento e coordinate;
- definizione di sistema geodetico–cartografico;
- principali sistemi di riferimento in uso oggi in Italia;
- trasformazione di coordinate da un sistema ad un altro
.

Non sottovalutate quindi la mia segnalazione: si tratta di documento che NON deve assolutamente sfuggire a chiunque utilizzi un software GIS in Italia.
Ribadisco anzi il concetto: investite un’ora nella lettura attenta di queste 9 pagine, e vi assicuro che non ve ne pentirete!!!

Da segnalare, inoltre, come il manuale si apra con una premessa in perfetta sintonia con il mio post: “l’interfaccia del programma non presenta complessità particolari, ed il suo utilizzo dovrebbe risultare intuitivo, se è ben conosciuto da parte dell’utente il problema delle trasformazioni di coordinate fra i sistemi geodetici e le impostazioni concettuali necessarie per applicarle.”
Che poi il programma illustrato sia CartLab, poco importa: la stessa identica considerazione può essere estesa ad ArcView e a tutti i software GIS.
Ad essere sinceri, l'unica difficoltà in più è dovuta alla grande quantità di SR, quindi di possibili trasformazioni, gestite in ambiente ArcView . Non dimentichiamoci infatti che ArcView è il software GIS più diffuso al mondo, CartLab è invece un applicativo specifico per il territorio italiano.

A questo punto dovremmo essere pronti per affrontare - finalmente! - il problema “operativo”: come impostare sistemi di riferimento e trasformazioni di coordinate operando in ambiente ArcGIS.
In realtà, mi sembra che questo post sia già fin troppo lungo... e poi, sperando di avervi incuriosito, immagino che vogliate dedicare la prossima ora alla lettura del manuale operativo di CartLab, o sbaglio?

La "serie" continua quindi nei prossimi giorni.
Saluti,
PaoloGIS

PS: leggete anche i commenti qui sotto, alcuni sono veramente interessanti e ricchi di consigli ed informazioni tecniche.

56 commenti:

  1. Gentilissimo Ing Paolo,

    è circa un anno che mi sto cimentando con l'uso di sistemi GIS e, in particolare, presso lo studio dove lavoro ho avuto la possibilità di utilizzare Arcgis 9.3.
    I miei risultati sono piuttosto scarsi anche perchè lavorativamente mi fermo per lo più alla redazione di mappe utilizzando quindi sopratutto il layout piuttosto che il programma vero e proprio.
    La mia domanda è:
    Posso gestire con Arcgis una griglia di punti che mi è stata data in Casini Soldner? Mi è stato anche dato il file autocad ma come posso portarli in Arcgis?
    La ringrazio in anticipo per il suo aiuto.

    Angelo Ranucci

    RispondiElimina
  2. Ciao Angelo,
    innanzi tutto diamoci del "tu".
    Nessun problema a risponderti ma, come è ormai mia abitudine, ti chiedo di iscriverti pubblicamente al blog.
    Fammi poi sapere cosa intendi con "gestire", ovvero specifica meglio cosa devi fare con questa griglia di punti.
    Saluti

    RispondiElimina
  3. ok, forse ce la faccio, il problema riguarda la trasformazione del SR da ed 50 (sistema in cui ho la maggior parte del materiale cartografico in archivio) a wgs 84 (pcn). per esempio ultimamente mi hanno mandato uno shape punti (ed50) e io l'ho caricato sulle ortofoto 2008 ma controllando la correttezza del posizionamento su IGM (che ho referenziato in ed50) c'erano delle imprecisioni) nella schermata trasformations che compare all'iserimento del layer è possibile andare in automatico(con risultato approssimativo) o scegliere tra tante(non le ho contate, ma sono troppe) opzioni di trasformazione. Potresti spiegare brevemente qual'è la discriminante tra le diverse opzioni o dirmi semplicemente usa quella che vai bene. ok credo di averlo postato nel posto giuto(è il mio primo blog.
    saluti.lorenzo

    RispondiElimina
  4. Ciao Lorenzo,
    scusa il ritardo nella risposta ma ho dato precedenza alla pubblicazione dell'articolo sui servizi WCS esposti dal PCN (sono anche certo che lo apprezzerai...).

    In merito alla tua problematica, la risposta "speditiva" è molto semplice: devi utilizzare la trasformazione n° 1, ovvero "ED50 to WGS84 (1)".

    Devo dire che, operando prevalentemente in Lombardia, non ho un'esperienza diretta con le trasformazioni che coinvolgono il datum ED50, invece utilizzo spesso le trasformazioni correlate al Roma40.

    Mi sono quindi affidato alla guida online di ArcGIS e, più precisamente, alla pagina che consente l'accesso ai documenti PDF che integrano l'help di ArcGIS Desktop, il link é:
    http://webhelp.esri.com/arcgisdesktop/9.3/index.cfm?TopicName=ArcGIS_Desktop_Documentation_Library

    Da questa pagina puoi aprire il documento "geographic_transformations.pdf"
    (il link diretto è: http://webhelp.esri.com/arcgisdesktop/9.3/pdf/geographic_transformations.pdf) che contiene tutte le informazioni utili a risolvere il tuo "dilemma".

    Ti basterà ricercare la stringa "Italy": il primo risultato corrisponde proprio alla trasformazione che ti ho indicato.
    Noterai che ogni trasformazione implementata in ArcGIS fa riferimento ad una particolare area di utilizzo (colonna "Area of Use").
    Nel caso specifico (ED50), vedrai che sono previste altre 2 trasformazioni per l'Italia, dedicate però alle nostre isole maggiori (Sardegna e Sicilia).

    Per conoscere nel dettaglio le caratteristiche della trasformazione "ED50 to WGS84 (1)", dovresti invece collegarti al seguente link:
    http://www.epsg-registry.org/
    Si tratta del "EPSG Geodetic Parameter Dataset" che OGP (International Association of Oil & Gas Producers) rende disponibile via web.
    Una risorsa che molti produttori di software GIS - ESRI in primis - utilizzano come riferimento per l'implementazione delle trasformazioni di datum nei propri prodotti.

    Purtroppo in questi giorni questo servizio è momentaneamente "offline", se hai fretta devi quindi ripiegare sul download del dataset in formato Microsoft Access.
    Fortunatamente, qualche tempo fa, mi ero stampato tutte le monografie delle trasformazioni consigliate per l'Italia.
    Ti riporto quindi il passaggio che riguarda l'accuratezza, aggiungo io "nominale", della trasformazione n° 1:
    "For military purposes. Accepted for minerals managementin Germany. Accuracy 3m, 8m and 5m in X,Y and Z axes."

    Ti faccio anche notare che per X, Y e Z, NON si intende EST, NORD e QUOTA. Si tratta invece delle coordinate geografiche (Latitudine, Longitudine) trasformate in coordinate geocentriche (X, Y, Z).
    Anche per questo aspetto ti rimando alla guida in linea, più precisamente alla pagina raggiungibile al seguente link:
    http://webhelp.esri.com/arcgisdesktop/9.3/index.cfm?TopicName=Geographic_transformation_methods

    Spero di esserti stato utile...
    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  5. Ciao Paolo
    ora ci sono anche io sul tuo blog :-)

    Sto approfondendo un po' i sistemi di coordinate e ho un po' di dubbi.
    So che già da un po' il Gauss-Boaga (caratterizzato da epsg=26591 - cioè il Monte Mario Rome Italy1)
    è stato deprecato ed è stato sostituito dal Monte Mario Italy 1
    (cioè epsg=3003 che però esri codifica anche con 102091 e secondo me crea anche un po' di confusione).

    Da quello che ho letto in giro non è che il 26591 fosse sbagliato, anzi forse è il reale Gauss-Boaga,
    ma è stato deprecato perché richiedeva una doppia trasformazione di datum per passare al wgs84
    (ormai molto diffuso), mentre il 3003 richiede solo un passaggio di datum per via di un "accrocchio" matematico.

    Dato che in giro ci sono molti dati senza prj, ma che capisci essere in Gauss Boaga per via delle coordinate
    che leggi in ArcMap (1.500.000 e 5.000.000 circa) come fai a sapere se sono in 3003 o in 26591?
    Se per caso io trattassi come 3003 un dato che invece è in 26591 e provassi a trasformarlo in wgs84/utm32
    potrei fare un errore o arcgis proietta al volo e corregge? Come potrei accorgermi se ci fosse l'errore?
    Magari mi sto facendo problemi che non esistono, ma è meglio avere delle certezze :-)


    Altri input per i prossimi post del forum. I sistemi adottati da bing e google. Qualcosa per chi sviluppa
    e vuole trattare le proiezioni/ trasformazioni ( i servizi geometry permettono solo la proiezione non la trasformazione
    quali sono le alternative?) Proiettare servizi di mappa? Proiettare o replicare i dati?

    Quando hai tempo, se hai voglia di rispondermi, ti ringrazio in anticipo.

    Grazie mille
    Ciaooooo
    Gea

    RispondiElimina
  6. Salve Paolo,
    ho bisogno di un suo ausilio. Ho necessità di trasformare una serie di raster e di vettoriali delle stesse aree che mi hanno dato con i seguenti:
    Sistema di riferimento
    Proiezione : Gauss Boaga fuso est
    Datum : Roma 40
    Codice di proiezione EPSG : 3004

    Devo trasformare il s.riferimento in WGS84 lat/lon per visualizzarli su google earth. Come faccio?
    Ho fatto l'edit dei sistemi impostando per ogni layer il SR su UTM/WGS84 . Help! grazie.
    Fabrizio C.

    RispondiElimina
  7. Caro Fabrizio,
    mi rendo conto di risponderti con pò di ritardo. A luglio però eravamo impegnati in una consegna molto importante e subito dopo sono letteralmente "fuggito" in ferie...

    Sono quasi certo che avrai già risolto il tuo problema ma, onde evitare richieste "inevase", rispondo ugualmente.
    Inoltre la tua è una richiesta abbastanza comune e quindi ritengo che il mio intervento possa essere utile anche ad altri utenti del blog.

    In realtà gli elementi - almeno quelli di base - per risolvere questa problematica sono illustrati nei primi articoli del blog. Mi riferisco in particolare ai post relativi ai servizi di mappa disponibili come ArcGIS Online (4 febbraio 2009) o pubblicati dal PCN (6 febbraio 2009).
    Vediamo quindi come applicare quei concetti a questa specifica problematica, specificando che la procedura che mi accingo ad illustrare fa riferimento alla versione 9.3.1 di ArcView (puntualizzazione importante visto il recente rilascio della versione 10!).

    Come prima operazione occorre associare a tutti i dati il corretto sistema di riferimento (SR), esattamente come indicato nel post del 7 maggio 2009.
    Ammettendo che i files forniti a Fabrizio non fossero già associati al corretto SR ovvero - come è più probabile - che il sistema di coordinate fosse "UNKNOWN", suggerirei di lavorare in ambiente ArcCatalog utilizzando a tale scopo lo strumento "Batch Define Coordinate System" di ArcToolbox (lo trovate nella toolbox Samples -> Data Management -> Projections).
    In questo modo potrete assegnare - con una sola operazione! - il sistema di coordinate a tutti i files di vostro interesse.
    L'utilizzo dello strumento è piuttosto semplice: basterà trascinare i dati nel frame centrale della form (quello sottostante alla casella "Input Datasets" ) e selezionare il sistema di coordinate corrispondente alle informazioni fornite a Fabrizio.
    Nel caso specifico si tratta del sistema denominato - in ambiente ArcGIS - come "Monte Mario Italy 2.prj".
    Per selezionarlo occorre accedere prima alla cartella "Projected Coordinates System", poi alla directory "National Grids" e quindi scorrere l'elenco.
    Da notare che le indicazioni fornite assieme ai dati facevano esplicito riferimento al codice EPSG, un'indicazione certamente molto utile per fugare qualsiasi dubbio.
    A questo punto non vi resta che avviare la procedura ed attendere che la stessa venga eseguita con successo.

    Premesso che l'operazione di cui sopra NON modifica le coordinate degli oggetti (nel caso di dati vettoriali) o dei pixel (nel caso dei rasters), la seconda parte della procedura prevede invece una trasformazione vera e propria di coordinate. Il risultato sarà quindi una copia dei dati di partenza in cui le coordinate degli oggetti (o dei pixel) saranno espresse nel nuovo sistema di riferimento.

    CONTINUA...

    RispondiElimina
  8. Anche in questo caso suggerirei di lavorare in ambiente ArcCatalog anche se - purtroppo - dovremo elaborare i files uno per uno. Infatti, per questa particolare operazione, ArcView non rende disponibili strumenti di tipo "Batch".
    I tools da utilizzare sono compresi nella toolbox "Data Management Tools" -> "Projections and Tansformations".
    Per i dati vettoriali occorre utilizzare lo strumento "Project", disponibile nel toolset "Feature", per i dati raster esiste uno strumento analogo ("Project Raster") disponibile nel toolset "Raster".
    Premesso che il funzionamento dei due tools è concettualmente identico, noterete che per i files raster sono previste alcune impostazioni aggiuntive (comunque opzionali) sulle quali non mi dilungo.

    Premesso quanto sopra, mi limiterò ad illustrare la procedura per i dati di tipo vettoriale.
    Nella prima casella trascinate (o selezionate) il file da trasformare, noterete che nella seconda casella apparirà - automaticamente - il sistema di coordinate precedentemente associato(Monte_Mario_Italy_2).
    Nella terza casella specificate nome e percorso del file che verrà prodotto come risultato della trasformazione.
    Nella quarta casella selezionate invece il sistema di coordinate nel quale volete trasformare i vostri dati. Nel caso specifico Fabrizio vuole rappresentare i suoi dati in coordinate geografiche - espresse quindi come latitudine e longitudine - riferite al sistema geodetico WGS84.
    Si tratta del sistema denominato - in ambiente ArcGIS - come "WGS 1984.prj". Per selezionarlo occorre prima accedere alla cartella "Geographic Coordinates System" e poi alla directory "World".

    Come ultima operazione - quinta casella - occorre impostare la trasformazione (o meglio il "metodo e i parametri") che si intende utilizzare. Come ho più volte evidenziato nei miei articoli, questa è l'operazione più "delicata" e anche quella che gli utenti percepiscono come più "ostica".
    Semplificando ai minimi termini la problematica (vi rimando in tal senso ai vari post), la scelta di una trasformazione di datum comporta un notevole miglioramento dei risultati in termini di accuratezza del processo. Giusto per dare un riferimento di massima, utilizzando le trasformazioni disponibili in ambiente ArcGIS per il territorio italiano (derivate appunto dall'archivio EPSG), si possono ottenere miglioramenti dell'ordine di 80-100 metri. In questo modo gli "scarti" rispetto alle trasformazioni "ufficiali" (intendo quelle ottenute utilizzando i grigliati IGM) si riducono a 2-5 metri.
    Ovviamente si tratta di miglioramenti "apprezzabili" solo a grande scala, sono invece impercettibili qualora si operi a scale inferiori a 1.25.000...

    Ciò detto, noterete che ArcGIS prevede una decina di trasformazioni tra il datum Roma 40 (Monte Mario) e il WGS84. La scelta di "fino" dipende dalla zona in cui operate e solo dopo alcune prove vi renderete conto di quella più adatta al vostro caso (nota: di solito io utilizzo la n° 4).
    A scanso di equivoci, ribadisco però che la grossa differenza - in termini metrici - consiste proprio nel definire una trasformazione, evitando quindi di lasciare vuota la quinta casella.

    A questo punto non vi resta che lanciare la procedura, attendere il risultato e proseguire poi con tutti gli altri files.

    Se qualcosa non fosse chiaro non fatevi scrupolo a segnalarlo.
    Intanto spero di essere stato d'aiuto a Fabrizio,
    anche se un pò tardivo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Paolo, finalmente ho capito come usare il tool project! :) Fantastico questo blog!
      Ti chiedo però due chiarimenti:
      1- tu scrivi "Ciò detto, noterete che ArcGIS prevede una decina di trasformazioni tra il datum Roma 40 (Monte Mario) e il WGS84. La scelta di "fino" dipende dalla zona in cui operate e solo dopo alcune prove vi renderete conto di quella più adatta al vostro caso (nota: di solito io utilizzo la n° 4)." come faccio a scegliere l'opzione giusta? trovo questa info in altri post?

      2- Nella prima parte della risposta spieghi come associare il sistema di riferimento a un layer con "unknow" con il "Batch Define Coordinate System" di ArcToolbox, e alla fine concludi con "Premesso che l'operazione di cui sopra NON modifica le coordinate degli oggetti (nel caso di dati vettoriali) o dei pixel (nel caso dei rasters), la seconda parte della procedura prevede invece una trasformazione vera e propria di coordinate. Il risultato sarà quindi una copia dei dati di partenza in cui le coordinate degli oggetti (o dei pixel) saranno espresse nel nuovo sistema di riferimento." ...come faccio a procedere con questa seconda fase?

      In questo periodo sto impazzendo con shp con sistemi diversi, senza sistema di riferimento eccc.. che devo riuscire a mettere insieme e non è per nulla semplice!!
      Grazie
      Sara

      Elimina
    2. Ciao Sara e benvenuta sul blog!

      In merito al punto 1, esistono diverse alternative per capire quale trasformazione fornisca i risultati migliori sull'area di tuo interesse.
      Ipotizzando che non sia un territorio troppo esteso, potresti, ad esempio, verificare le coordinate di un punto baricentrico e confrontarle con quelle ottenute dal "convertitore" disponibile sul Geoportale Nazionale ( http://www.pcn.minambiente.it/wctsclient/ ), che assumerai esatte per definizione.

      In merito al punto 2, la risposta è indicata nel mio secondo commento (quello del 18.01), o mi sfugge qualcosa?
      Aggiungo che gli strumenti da utilizzare sono ben illustrati, ovviamente, sulla guida in linea (nel caso specifico quella della versione 10.2):
      http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.2/index.html#//00170000007m000000
      http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.2/index.html#/Project_Raster/00170000007q000000/

      Ciao

      Elimina
  9. In questo mio intervento rispondo - con colpevole ritardo - a Gea che aveva postato una richiesta un pò particolare il 19 aprile scorso (in realtà ho la coscienza a posto! Infatti avevo risposto quasi subito inviandole - tramite mail - una risposta "speditiva" per risolvere il suo "dilemma").

    Sono però convinto che la richiesta di Gea abbia in realtà una valenza generale.
    In effetti quello che pone è un quesito abbastanza comune che sicuramente ha "turbato" molti utenti GIS.

    La risposta SPEDITIVA è molto semplice e richiede solo un piccolo atto di fede nei confronti del sottoscritto:
    i sistemi di coordinate ArcGIS da associare ai layers proiettati secondo la rappresentazione di Gauss-Boaga (quindi gran parte della "vecchia" cartografia italiana), sono i 2 denominati come "Monte Mario Italy 1.prj" (codice EPSG 3003) e "Monte Mario Italy 2.prj" (codice EPSG 3004).
    Il primo si applica al fuso OVEST, il secondo al fuso EST.

    Ne deriva che ogni qualvolta si incontrino layers associati ai sistemi di coordinate denominati come "Monte Mario (Rome) Italy 1.prj" (codice EPSG 26591) e "Monte Mario (Rome) Italy 2.prj" (codice EPSG 26592), allora NON FATEVI SCRUPOLO a ridefinirli nei corrispondenti "Monte Mario Italy 1.prj" (codice EPSG 3003) e "Monte Mario Italy 2.prj" (codice EPSG 3004).
    Questa sostituzione infatti NON genera alcun problema.

    Per maggior chiarezza vorrei evidenziare come l'unica differenza tra le 2 denominazioni stia nella stringa "(Rome)" che contraddistingue i 2 sistemi che - come giustamente osserva Gea - sono stati deprecati anche dall'archivio EPSG (http://www.epsg-registry.org/).

    A maggior ragione non fatevi scrupolo a definire come "Monte Mario Italy 1.prj" (codice EPSG 3003) e "Monte Mario Italy 2.prj" (codice EPSG 3004), tutti i layers SENZA sistema di coordinate associato (ovvero, in altri termini, con SR "Unknown") e per i quali SIETE SICURI che la rappresentazione cartografica sia la celeberrima Gauss-Boaga.

    Per una risposta più "ragionata", che però - vi avverto - potrebbe prestare il fianco a ulteriori dubbi e paranoie, preferisco servirmi di un esempio pratico ma, per motivi di spazio, lo farò nel prossimo commento.

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  10. Come promesso nel precedente intervento, vediamo di fornire una risposta un pò meno sommaria al quesito posto da Gea il 19 aprile scorso.

    Per fissare meglio i concetti vi invito a simulare assieme a me un esempio pratico e assai didattico.
    Iniziamo creando una copia di un tematismo (ad esempio un confine regionale) associato al sistema "Monte Mario Italy 1.prj" (di seguito MM1) e poi ridefinendo il sistema di coordinate in "Monte Mario (Rome) Italy 1.prj" (di seguito RMM1). Vi ricordo che per effettuare questa modifica vi basterà accedere, tramite ArcCatalog, alle proprietà del file...
    In pratica avrete lo stesso layer disponibile in due versioni tra loro differenti solo per il sistema di riferimento associato.
    Create un nuovo progetto ArcMAP e caricare i singoli layers in due dataframes diversi, così facendo non noterete alcuna differenza.
    In particolare leggendo le coordinate esposte da ArcMap nella parte basso-destra del monitor, leggerete i valori EST-NORD "tipici" della rappresentazione di Gauss-Boaga (ad esempio, nel caso della Lombardia, valori simili a E=1500000 e N=5000000).
    Addirittura, avendo l'accortezza di posizionarsi nello stesso punto, leggerete le stesse identiche coordinate.
    In questa particolare situazione - come segnala giustamente Gea - i due layers sembrano del tutto identici.

    La "diversità" si manifesta invece caricando i due tematismi - assieme - in un terzo dataframe.
    A questo punto le due geometrie (nel mio caso il confine regionale della Lombardia) appaiono ben distinte e separate di circa 1.000Km.
    Premesso che in ArcMap il primo layer caricato in un dataframe trasferisce a quest'ultimo il proprio sistema di riferimeno (SR), se la mappa risultante fosse nel sistema MM1, il layer corrispondente apparirà correttamente posizionato, mentre il layer RMM1 risulterà molto più a EST, leggermente più a NORD e ruotato in senso anti-orario.
    Viceversa - ovvero nel caso caricaste nel dataframe prima il layer RMM1 - troverete il layer MM1 molto più a OVEST, leggermente più a NORD e ruotato in senso orario.

    Per interpretare meglio questa situazione, conviene però modificare - agendo sulle proprietà del dataframe - sia il sistema di riferimento della mappa, sia le unità di misura delle coordinate.
    Nella scheda "Coordinate System" impostate quindi il sistema di coordinate geografiche "GCS_Monte_Mario" (lo trovate in "Geographic Coordinate Sistems"->"Europe") e, nella scheda General", definite le "Units Display" come "Decimal Degrees (gradi sessadecimali).
    A questo punto la situazione dovrebbe essere più chiara: infatti, muovendo il cursore sulla mappa e leggendo le corrispondenti coordinate (espresse ora come latitudine e longitudine), alcuni dubbi dovrebbero iniziare a vacillare.

    Spieghiamone i motivi.
    Il sistema RMM1 si differenzia dal MM1 unicamente per il "primo meridiano", nel primo caso si considera quello passante per Roma (Osservatorio di Monte Mario), nel secondo quello passante per l'osservatorio di Greenwich (località nei pressi di Londra) che - come noto - viene ormai assunto come meridiano di riferimento a livello mondiale ( http://it.wikipedia.org/wiki/Meridiano_di_Greenwich ).

    Per maggiore chiarezza provate ora ad inserire un punto in mappa (basta un semplice grafico) impostandone poi la longitudine a 0.
    Ripetete quindi l'operazione inserendo 2 altri punti: il primo con longitudine pari a 9dd, il secondo pari a -3,45dd (per la precisione -3,45233333).
    In merito alla latitudine scegliete invece il valore più consono alla vostra zona (nel mio caso 45dd).

    CONTINUA...

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  11. Si noti come il punto con LON=0dd possa rappresentare sia un punto sul meridiano di Greenwich, sia uno sul meridiano di Monte Mario: dipende infatti da quale sistema, ovvero quale "primo meridiano", intendete adottare come riferimento.

    Se "ragionate" in MM1, il punto con LON=9dd rappresenta un punto appartenente al meridiano centrale del fuso OVEST.
    Ragionando in RMM1, i punti sul meridiano centrale del fuso OVEST avranno invece LON=3,45dd.

    Per annullare questa incongruenza - ovvero per far coincidere in mappa i due layers - occorre impostare una TRASFORMAZIONE di Datum che "compensi" la diversità, in termine di longitudine, tra i due primi meridiani.
    In ArcGIS questa trasformazione è disponibile come "Monte_Mario_Rome_To_Monte_Mario". Per impostarla dovete accedere alle proprietà del dataframe e agire semplicemente sul tasto "Transformations" della scheda "Coordinate System".
    Cliccate poi nella casella "Convert from" la voce "GCS_Monte_Mario_Rome" e, nella casella sottostante, selezionate "GCS_Monte_Mario" (dovrebbe essere già presente).
    Nella terza casella (Using) agite poi sul tasto a tendina per selezionare la trasformazione di cui sopra.
    Noterete anche che nella parte inferiore della form apparirà il metodo utilizzato da questa trasformazione ovvero - come anticipato - "Longitude Rotation".

    Applicando la trasformazione i due layers risulteranno finalmente coincidenti, a questo punto ogni dubbio dovrebbe essere quasi fugato.
    Ritornando quindi alla tesi di cui al precedente commento, appare evidente come la risposta SPEDITIVA individui di fatto la soluzione ottimale al problema.

    Anche se mi rendo conto di non aver risposto in modo esaustivo nè rigoroso, preferisco non dilungarmi oltre. Temo infatti che approfondendo troppo la problematica si possano ottenere effetti controproducenti...
    Saluti.

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  12. Ciao Paolo...
    ...questo articolo (come tutti gli altri) è stato veramente illuminante ed ha chiarito moltissimi concetti particolarmente confusi....tuttavia dovrei esporti un ulteriore problema (sperando che tu non lo abbia già trattato nei commenti che ho cercato di leggere per la maggiorparte prima di postare il commento)...

    ...in pratica...abbiamo bisogno di un rilievo GPS con errori dell’ordine del cm e disponiamo di apparecchiature che soddisfano questa necessità (GPS 530 Leica), ma restituiscono i rilievi in coordinate geografiche (UTM WGS 84). Dal momento che stiamo monitorando delle frane ed integrando i rilievi con i risultati ottenuti da un monitoraggio satellitare (per il quale disponiamo di immagini ad alta risoluzione nel sistema piano UTM WGS 84), abbiamo tentato di eseguire la conversione dalle geografiche alle piane (usando ArcGis – projection and Transformation – WGS84 to Monte Mario Rome Italy 2 (n°4) – che tra le 8 disponibili abbiamo letto essere quella che dà migliori risultati. Il problema però riguarda le quote…nelle trasformazioni di latitudine e longitudine in coordinate piane, non è mai richiesta la trasformazione di quota che a noi serve necessariamente come quota geodetica e non ellissoidica. A questo punto abbiamo trovato questo sito http://www.ultrasoft3d.net/Conversione_Coordinate.aspx che permette la conversione con errori non eccessivi.
    Ovviamente, in questo caso, sarebbe necessario inserire uno alla volta, tutti i punti del rilievo GPS ed il convertitore (che conosce l’equazione del geoide zona per zona) calcola per ciascuno, la differenza da applicare alla quota misurata col rilevatore ed esegue la sottrazione.
    Non potendo eseguire questa operazione per ogni rilievo, perché troppo lunga, conosce qualche metodo alternativo che potremmo usare (eventualmente anche con ArgGis)…
    …avevamo pensato anche di scaricare l’equazione del geoide (perché su alcuni siti è disponibile – tipo: http://earth-info.nga.mil/GandG/wgs84/gravitymod/wgs84_180/wgs84_180.html), ma servirebbe una buona conoscenza di qualche linguaggio di programmazione che non abbiamo…
    ...come sempre ti ringrazio per la tua immensa disponibilità e pazienza
    Cordialmente
    Serena

    RispondiElimina
  13. Egr. ingegnere...trovo il suoblog molto interessante...mi scusi se posto qui il mio problema, ma nn sono molto pratico del Blog....mi sono trovato difronte ad un problema da risorvere con Arcgis....mi hanno chiesto una intervisibiità di alcune torri eoliche....non ho una grosso esperienza con l'arcgis ma da quanto appreso sull'Help devo utilizzare il comando viewshed in arcscene....ho creato una serie di shp punti in cui ho aggiunto l'attribbuto zoneB=110 (l'altezza della torre) ma non credo di avere centrato il problema....difatti come devo impostare le altezze dato che la funzione viewshed mi chiede di inserire degli shp nel settore "observer" (cioè osservatore)...non verrei confondere i punti che identificano l'aerogeneratore con i punti di osservazione...a me nn occorre un punto di osservazione ma tutti i punti sulla mappa da cui sono visibili le torri.....ho gia un buon DEM, come posso impostare correttamente il problema?...

    RispondiElimina
  14. Caro Paolo,
    mi sto trovando in seria difficoltà per un problema che sicuramente per te e per altri è una bazzecola: finalmente sono riuscito a scaricare dati dal PCN. Se non erro sono in formato WGS84, giusto? Ora se vado a sovrapporre gli shape sul mio progetto che è in WGS84 UTM Zona33 ovviamente me li dà sfasati. Ho provato a convertire sia su ArcCatalog che con ArcMap, ma non ottengo nulla. Probabilmente devo effettuare una trasformazione da coordinate geografiche a quelle piane. Siccome sono 2 giorni che sto spulciando il blog e facendo prove su prove, potresti, gentilmente, dirmi passo passo ciò che devo fare? Te lo chiedo per favore visto che mi manca un giorno alla consegna. Augurandoti una buona giornata ti saluto affettuosamente.

    RispondiElimina
  15. Caro Marco,
    sono quasi convinto di aver già risposto in qualche commento precedente al tuo...

    Serve però una doverosa premessa: non devi ipotizzare in che sistema di coordinate siano i tuoi dati, devi semplicemente saperlo!
    Non si scappa...

    Quindi, tramite ArcCatalog, accedi alle proprietà dei due strati informativi (i tuoi e quelli del PCN) e verifica direttamente.

    Se entrambi sono nello stesso sistema di riferimento (WGS84), allora devono sovrapporsi, indipendentemente che uno sia in coordinate geografiche e l'altro in cartografiche.

    Può darsi però che - per qualche motivo che ignoro - le "definizioni" che stai utilizzando abbiano qualcosa di non corretto: ad iniziare da quel "WGS UTM Zona33" che citi nel tuo commento.
    Nelle proprietà dello strato dovrebbe apparirti come "WGS_1984_UTM_Zone_33N"...

    Potrebbe quindi accadere che il "motore" di ArcGIS che gestisce le trasformazioni tra sistemi di coordinate NON riconosca le tue impostazioni e NON produca i risultati attesi.
    Se il problema fosse questo, riassegna ai tuoi dati i corrispondenti sistemi di riferimento SCEGLIENDOLI direttamente dagli elenchi proposti da ArcMap.

    Se anche così non funzionasse, scrivimi "pari pari" i due sistemi di coordinate esattamente come li leggi nelle proprietà...

    Anche in questo caso, ti chiedo di far riferimento ad una postazione ArcGIS 10 con Service Pack 3 regolarmente installato... mi raccomando!

    RispondiElimina
  16. Buona sera, sono qui per esporti un mio piccolo problema e spero di essere nel posto giusto...
    Dovrei portare alcune informazioni contenute nel database principale, su mappa, fino qui nulla di particolare se non fosse per il fatto che i dati sono stati georeferenziati in ED50 mentre le mappe sono in WGS84.
    Queste informazioni sono oggetto di modifiche, e perciò dovrei attivare periodicamente la procedura di mappatura dei dati.
    Questa procedura avviene con l'ausilio di macro create appositamente in Access.
    Il mio problema sarebbe quello di automatizzare il processo, cosa che attualmente avviene in parte poiché non ho conoscenze approfondite sulla conversione di coordinate; attualmente uso un tool per la conversione, ma l'import e l'export è totalmente manuale.
    Potreste aiutarmi a reperire delle formule da scrivere in codice VB per la conversione delle coordinate da ED 50 a WGS84 sapendo che come unico imput ho la latitudine e la longitudine in gradi (45,9857 e 009,345673) ?
    Grazie

    RispondiElimina
  17. Caro Anonimo (Azz!), scusa la schiettezza, ma almeno il tuo nome potevi indicarlo!

    Comunque...
    Se utilizzi ArcGIS, il modo migliore è automatizzare la procedura tramite il modelbuilder: un ambiente nato appositamente per questi scopi e che non richiede alcuna competenza di sviluppo software.
    Per eventuali approfondimenti, vedi:
    http://help.arcgis.com/en/arcgisdesktop/10.0/help/index.html#/What_is_ModelBuilder/002w00000001000000/

    Il "modello" ruoterebbe attorno al tool "Project" del toolbox e dovrebbe prevedere eventuali conversioni per gestire la fase di input/output...

    In questo modo sfrutteresti già le conversioni di coordinate native di ArcGIS oppure, per essere più "rigoroso", potresti acquistare la griglia NTV2 da IGM (vedi ultimo articolo) ed impostare la corrispondente trasformazione per la tua zona (vedi prossimo articolo).

    Non entro invece nel merito nel caso utilizzassi altri software...
    Ciao
    Paolo

    RispondiElimina
  18. Gentile Paolo,
    sono una 'fai da te' alle prese con una carta topografica (Projection: UTM zone 33 Sud, spheroide WGS 84) che ho caricato su ArcMap ma alla quale non riesco ad attribuire il corretto sistema di riferimento (e che quindi non riesco a georeferenziare mediante l'inserimento delle coordinate). Si tratta di una carta che vorrei georeferenziare per poi digitalizzarla.
    Sono andata sulle properties del layer ed ho inserito come unità di misura il metro; poi in Coordinate System –> predefined –>Projected Coordinate Systems ho inserito UTM –> WGS 84 –> Southern Hemisphere –> WGS 84 UTM Zone 33 Sud.
    Cosa ho sbagliato, visto che dopo aver inserito nei campi x y le coordinate dei 4 punti scelti la carta si è "ribaltata"?
    Rileggerò con calma tutto quello che hai scritto e consigliato sulla questione anche se la questione non è per niente facile per chi proviene da percorsi, diciamo così, umanistici...
    Grazie,

    Fab.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...intanto togliamoci un dubbio su quel "SUD" ...quale zona rappresenta?

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    2. Grazie Paolo,
      la zona è Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. La carta rappresenta una parte della capitale (scala 1:10.000)

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    3. ...OK!
      Scusa la "diffidenza" ma, finora, mi erano sempre arrivate richeste in merito al fuso 33 NORD, nel quale ricade buona parte del territorio italiano.

      Il sistema di coordinate che stai utilizzando parrebbe corretto (tra l'altro Kinshasa è proprio sul meridiano di riferimento di questo fuso, longitudine 15°).
      Non capisco però cosa intendi quando scrivi "dopo aver inserito nei campi x-y le 4 coordinate...", a cosa ti riferisci?
      Stai forse usando lo strumento georeferencing?
      Vedi: http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.1/index.html#//009t000000mn000000

      La tua carta topografica è stata quindi ottenuta da una scansione?
      Nella tua prossima risposta scrivi anche le coordinate dei 4 punti che, stante quanto sopra, immagino siano leggibili sulla carta in corrispondenza dei 4 vertici.

      Resto in attesa...

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    4. Ciao Paolo,
      problema risolto e carta georeferenziata. Quanto alla diffidenza non preoccuparti, non è mai troppa a quanto pare. Sai il problema dov'era? Avevo invertito i campi (x-y)...
      Sì, ho usato lo strumento georeferencing su una carta ottenuta da una scansione. A questo punto dovrei riuscire a georeferenziare anche le altre. Ti ringrazio molto per la disponibilità,
      Fab

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    5. ...allora facevo bene a chiederti di esplicitare le coordinate dei punti?
      Se ti vuoi consolare, considera che è un problema (o una distrazione) piuttosto diffusa!
      Buon lavoro.
      PAOLO

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  19. Ciao Paolo,
    ho uno shapefile formato da poligoni diversi. Ogni poligono contiene una tabella con una colonna nella quale viene riportato un valore.
    Il mio problema sarebbe creare un nuovo shapefile che contiene l'unione di gruppi di poligoni per il quale, nella tabella corrispondente, ritrovare la media calcolata dai poligoni originari.
    Grazie
    Mario

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    Risposte
    1. ...giuro che l'ho letto diverse volte ma non capisco (poligono che "contiene" una tabella?), puoi spiegare meglio?
      Qui però è fuori luogo (l'argomento del post sono i sistemi di riferimento!), apri quindi una discussione nell'area forum qui sotto.
      Ciao

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  20. Caro Paolo,
    sono nuovo di questo blog e non so se la netiquette prevede una presentazione.
    In tal caso mi scuso se parto direttamente con una domanda.

    Ho la necessità di convertire un raster da Gauss Boaga Roma 1940 fuso 33 in WGS84 UTM 32N.

    La conversione l'ho fatta con prodotti opensource (fwtools) eseguendo le seguenti operazioni:
    1. Spostare il raster sul fuso 32
    2. Conersione in WGS84 UTM 32N

    I raster sono ortofoto in *.ecw.

    Il problema è che me le ruota.
    Si può modificare o impedire questa rotazione?

    Grazie
    Enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Enrico e benvenuto!
      ...tranquillo, non è prevista alcuna presentazione.

      Purtroppo non conosco lo strumento al quale fai riferimento e quindi non posso aiutarti più di tanto.
      Diversamente, potrei dirti come condurre la trasformazione in ambiente ArcGIS.

      A prescindere dallo strumento, mi sembra però strano che la trasformazione possa avvenire in questo modo.
      Se il raster fosse già correttamente georeferenziato (intendo nel sistema Gauss Boaga fuso Ovest) e correttamente associato a tale sistema di coordinate, perché "spostarlo"?
      Cosa intendi con questo termine?

      Dovrebbe, a mio avviso, esistere un tool specifico per la trasformazione da un sistema di coordinate all'altro... che, forse, è quello al quale fai riferimento al punto "2".

      La rotazione, poi, ci può anche stare... dipende però da cosa intendi.

      Hai modo di sovrapporre il raster ad una base di riferimento "certa" (tipo basemap) e verificare il risultato ottenuto dalla tua procedura?
      Saluti.

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    2. Grazie Paolo per la risposta.

      L'ortofoto viene proiettata correttamente infatti si sovrapone al vettoriale del comune a cui fa riferimento.
      Il problema è che la foto non è dritta, ma viene leggermente ruotata.

      Onestamente credevo anche io che non ci fosse bisogno di "spostare" la foto dal fuso 33 al fuso 32, ma così facendo la voto non si sovrapponeva al vettoriale del comune, bensì era spostata di parecchi km (come se stesse in Albania :))

      Io usicchio ArcGis 9, magari mi puoi aiutare a provare a fare la conversione.

      Purtroppo sono costretto ad usare FWTools in quanto ho la necessità di convertire l'ecw in tif/tab perchè il programma su cui devo caricare le ortofoto accetta solo il formato TAB.

      Grazie,
      E.

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  21. Salve a tutti,e complimenti a chi spende il proprio tempo per aiutare gli altri..
    Io ho un problema se cosi possiamo definirlo, ho scaricato dei file digitalizzati sul sito della regione Friuli, sono georiferite con sistema Gauss-Boaga ma quando vado a caricarle sul ArcGis questo sistema scompare, quindi io vado in ArcCatalog e gli imposto il mio sistema Roma 1940, ma Arcgis mi informa dicendomi che sono sistemi di coordinate diverse, come devo fare, quale datum devo scegliere=?

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    Risposte
    1. Ciao Andrea,
      se per "scompare" intendi che appare come "Unknown" e per Gauss-Boaga intendi (anche) fuso EST, devi associare ai files (tramite ArcCatalog) il sistema di coordinate Monte Mario Italy 2 (EPSG 3004).
      Il mio consiglio, poi, è di ripartire con una progetto di mappa vuoto, in modo da resettare eventuali "pasticci" nel dataframe.
      Per ultimo, suggerirei una bella lettura del seguente topic http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.1/index.html#/Coordinate_systems_for_map_display/006600000010000000/
      e dei due immediatamente successivi (il link fa riferimento alla versione 10.1, ma l'argomento, ovviamente, è trattato anche nelle guide delle precedenti versioni di ArcGIS).
      Prova e fammi sapere.

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  22. Ciao Paolo! mi accade una cosa inconsueta con il comando Project. ho uno shape in coordinate gauss-boaga il file il sistema cartografico assegnato è il seguente (purtroppo l'ho avuto già in queste condizioni). Projected Coordinate System: ED50_UTM_zone_33N - Geographic Coordinate System: GCS_Monte_Mario. lo voglio portare a coordinate WGS84 zona 33N. eseguo il comando vado a contrallore le estensioni del nuovo shape e praticamente coincidono con lo shape precedente, quindi deduco che l'operazione non è andata a buon fine. ho provato diverse per aggirare il problema ma non ottengo alcun risultato soddisfacente!!!! Aiuto!!!! :)

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    Risposte
    1. Ciao Simon,
      c'è qualcosa che non torna: il sistema di coordinate ED50_UTM_zone_33N NON PUO' essere associato al Geographic Coordinate System GCS_Monte_Mario, ma, appunto al GCS ED50.
      Si tratta di una contraddizione, probabilmente dovuta a qualche "pasticcione".

      Il mio consiglio è di rimuovere (quindi "annullare" rendendolo "UNKNOWN") l'attuale sistema di coordinate e caricare in ArcMap (intendo in una sessione nuova ed immacolata) lo shapefile.
      Dopo aver effettuato lo zoom to layer, posiziona il puntatore al centro dell'area e verifica (in basso a destra) la coordinate EST.
      Fammi sapere il risultato, indicandomi anche la regione in cui ricade l'area.
      Poi ti faccio sapere come proseguire...

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    2. Ciao Simon, in alternativa alla proposta di Paolo (numerica e quindi validissima), posso indicarti una strada da percorrere in autonomia a patto che il tuo shp file sia dimensionato su scala comunale (o giù di li): ti scarichi il file.shp dei limiti comunali dal sito dell'ISTAT (http://www.istat.it/it/strumenti/cartografia), sono in ED50 UTM32, poi con project te lo trasformi nei tre/4 sistemi più comuni (WGS 84 UTM (entrambi i fusi); Gauss-Boaga (entrambi i fusi); WGS 84 geografico) creando una nuova copia per ogni SR.
      A questo punto carichi i dati con SR sconosciuto (meglio cancellare il SR assegnato per avallare le incongruenze tra datum e SR) e carichi uno alla volta i file comuni con i diversi SR (facendo attenzione a pulire il SR del progetto che prenderà in automatico dai file che caricherai). Quando i due file corrisponderanno avrai individuato il SR che il file "ricorda" pur non avendolo assegnato ("una regola tanto banale quanto disattesa", per fare una citazione colta).

      Ho l'impressione di non essere stato proprio lineare nella spiegazione, spero che riuscirai comunque ad orientarti altrimenti scrivi. Ciao

      Elimina
  23. Ciao, grazie per il post e i successivi commenti poiché sono di grandissima utilità. Anche io ho un problema molto simile a quello degli altri, ovvero mi sto occupando per la tesi di analisi spaziali su evidenze puntuali per ricostruire dei modelli predittivi e delle mappe tematiche; ho elaborato i miei shp in Monte Mario 1 3003 della Toscana, poi mi hanno passato il DEM il cui sr originario era questo:
    Monte_Mario_Transverse_Mercator
    Authority: Custom

    Projection: Transverse_Mercator
    False_Easting: 1500000,0
    False_Northing: 0,0
    Central_Meridian: 9,0
    Scale_Factor: 0,9996
    Latitude_Of_Origin: 0,0
    Linear Unit: Meter (1,0).
    Ho cambiato sr in modo da avere un sr comune al dataframe e shp (epsg3003) ma ho ancora un consistente errore di sovrapposizione, scusate ma non ho ancora molta esperienza nei GIS (come si vede), grazie mille

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Barabba e benvenuto sul blog!
      Innanzi tutto specifica (intendo come ordine di grandezza) quanto è "consistente" l'errore di sovrapposizione.

      Poi, facci sapere a quale sistema geodetico è associato il sistema di coordinate originario del DEM (tu hai postato solo le caratteristiche della proezione..).
      Si tratta forse del seguente?

      Geographic Coordinate System: GCS_Monte_Mario
      Angular Unit: Degree (0,0174532925199433)
      Prime Meridian: Greenwich (0,0)
      Datum: D_Monte_Mario
      Spheroid: International_1924
      Semimajor Axis: 6378388,0
      Semiminor Axis: 6356911,946127947
      Inverse Flattening: 297,0

      Fammi sapere!

      Elimina
    2. Ciao Grazie mille per la risposta, il SR del DEM originario è WGS 84 32N, mentre le sezioni CTR della Toscana e di conseguenza anche gli shp che ho elaborato da essi, sono in Monte Mario 1 (Gauss Boaga 3003). Io ho un errore consistente.. dai 200 ai 300 m. ca., ho provato diverse volte a fare define projection ma l'errore persiste, e nel mio caso che devo lavorare in scala locale non è di poco conto.

      Elimina
    3. Come immaginavo!
      Qualcuno ha pasticciato un pò il sistema di coordinate associato al DEM...
      Se carichi in un progetto nuovo il DEM e metti il puntatore nel centro dell'area coperta, che coordinata EST leggi nella barra inferiore di ArcMap (sulla destra)?

      Elimina
  24. Risposte
    1. ...il sistema di coordinate corretto è il seguente:

      WGS_1984_UTM_Zone_32N
      WKID: 32632 Authority: EPSG

      Projection: Transverse_Mercator
      False_Easting: 500000,0
      False_Northing: 0,0
      Central_Meridian: 9,0
      Scale_Factor: 0,9996
      Latitude_Of_Origin: 0,0
      Linear Unit: Meter (1,0)

      Geographic Coordinate System: GCS_WGS_1984
      Angular Unit: Degree (0,0174532925199433)
      Prime Meridian: Greenwich (0,0)
      Datum: D_WGS_1984
      Spheroid: WGS_1984
      Semimajor Axis: 6378137,0
      Semiminor Axis: 6356752,314245179
      Inverse Flattening: 298,257223563

      Accedi alle proprietà del dato, tramite ArcCatalog, e sostituisci il sistema di coordinate.
      Ulteriori dettagli al seguente link: http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.2/index.html#//00560000000r000000

      Poi, per annullare le differenze dovute ai differenti datum (Roma1940 vs WGS1984), devi impostare una trasformazione a livello di dataframe, scegliendo tra quelle disponibili in tendina (di solito la migliore è la n° 4).
      Ulteriori dettagli al seguente link: http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.2/index.html#/Specifying_a_coordinate_system/00660000000v000000/

      Ciao

      PS: la prossima volta NON aprire una nuova discussione, ma continua la precedente...

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    2. Ciao, grazie ma avevo già provato diverse volte questo procedimento, adottando tutte le trasformazioni possibili dal dataframe ma l'errore persiste

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    3. ...la trasformazione nel dataframe è solo il secondo passaggio, PRIMA devi riassegnare il sistema di coordinate al DEM, lo hai fatto?

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    4. Mi sembra strano... che sia un DEM effettivamente "traslato"?

      Mantentendo le impostazioni che abbiamo detto, prova a sovrapporre il DEM ad una basemap fra quelle disponibili in ArcMap (ad esempio la "Topographic"), si presenta ancora lo scostamento?

      Carica nel dataframe anche i tuoi shape e verifica, dopo aver impostato la trasformazione, se risultano allineati con la basemap.

      Per le prove, opera sempre creando un progetto nuovo, mi raccomando!
      Attendo riscontri.

      PS: per non aprire nuove discussioni (per questo ho eliminato il tuo ultimo commento....), devi agire su "Rispondi" subito SOTTO al tuo commento.

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  25. Ciao Paolo, se può interessare, su segnalazione di Biallo da Geoforus, la Globo srl ha messo a disposizione i grigliati per ed50, roma40 e wgs84, io ho fatto una prova da ed50 a wgs84 sui limiti comunali dell'ISTAT e con mia grossa sorpresa ho trovato 4 metri di differenza, il link-->http://www.globogis.it/grigliati-ntv2-Italia
    saluti

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  26. Salve, ho un problema di conversione di coordinate da LAT-LON a cartesiane, in particolare sono interessato alla rappresentazione cartografica comunemente utilizzata nelle carte geografiche. In pratica devo ottenere una rappresentazione orizzontale del territorio così come comunemente visualizzata su Google Maps, o in qualsiasi rilievo topografico, partendo dalle coordinate geografiche dei punti. Ho provato utilizzando le formule per la trasformazione di coordinate da geografiche (φ;λ;h) a cartesiane ortogonali nello spazio (X;Y;Z) ma il confronto tra la rappresentazione originale da cui deduco le coordinate geografiche dei punti (estrapolate da una mappa di tipo Open Street Map) e la ricostruzione nel piano cartesiano mi risulta in alcuni casi ruotata (la traslazione è indifferente per i miei scopi) e comunque inesatta. Se nella mappa originale quattro punti definiscono un quadrato, nella ricostruzione ottengo un parallelogramma in cui i lati non sono perpendicolari. Ho fatto dei test su aree di modeste dimensioni, diciamo 1 kmq. Preciso che l'area da rappresentare può assumere al massimo dimensioni dell'ordine dell'intero territorio italiano. Mi pare di capire che esistono molti modi per eseguire il passaggio di coordinate, non voglio approfondire le tematiche della rappresentazione geografica e credo che essere correttamente orientato nella scelta del metodo (Gauss-Boaga ?) possa risparmiarmi un impegno tutto sommato fine a sé stesso nell'ambito dell'applicazione che sto mettendo a punto. Preciso che sono un ricercatore, non posso utilizzare e nemmeno proporre eseguibili di terze parti se non per riscontro delle elaborazioni. Ovviamente sarebbe molto gradita la disponibilità di materiale in formato sorgente. Grazie

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  27. ciao paolo,
    mi chiamo Luca faccio il topografo è possibile gestire una proiezione "personalizzata" che proietti punti in coordinate geografiche WGS84 in un piano (il campo topografico) tangente ad uno dei punti? grazie

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    Risposte
    1. Ciao Luca,
      ti confermo che in ambiente ArcGIS è possibile impostare sistemi di coordinate "custom".
      Per individuare dove agire, fai riferimento alla nota ("You can create a new coordinate system by clicking the Add Coordinate System...") che trovi circa a metà della seguente pagina: http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.2/index.html#/Specifying_a_coordinate_system/00660000000v000000/

      La difficoltà - ovviamente - sta tutta nel possedere le competenze necessarie per impostare i parametri richiesti.
      Nel tuo caso, però, questo aspetto non dovrebbe riservare sorprese.

      Aggiungo che avevo utilizzato questo approccio per impostare un sistema di coordinate adatto a localizzare dati catastali, realizzando anche le trasformazioni necessarie per ricondurmi alle proiezioni Gauss-Boaga e UTM (sia WGS84 che ED50).
      Non svolgendo la tua professione, non ti nascondo un pò di difficoltà ma, alla fine, ho risolto...

      Buon lavoro!

      PS: ti chiedo di modificare il tuo profilo di accesso al blog perchè, come vedi, appari come "anonimo".

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  28. ciao paolo, grazie, dove hai detto ho trovato come impostare sistemi di riferimento "custom" sui quali proiettare, ho visto che si può anche partire da quelli classici cliccando tasto dex poi modifica nella mascherina sulla quale si sceglie il sistema da usare.Esportando a CAD vedo effettivamente i dati lavorati, ma nello schape rimangono originali (parlo dello schape che si genera dal comando proietta di Arc tool box) sai perchè?
    P.S. visto il mio profilo che bello? ho letto che dovrei usare il rispondi ma non si clikka!

    RispondiElimina
  29. Ciao a tutti.
    Caro Paolo, ho a che fare in questo periodo con delle mappe catastali che portano la dicitura "Origine coordinate Monte Bruto"... facendo una ricerca ho trovato spesso il sistema di riferimento "Monte Brutto" ma questo pare essere un altro e non trovo alcun riferimento. Sai dirmi come devo orientarmi per la trasformazione dei dati e la georeferenziazione delle mappe?
    Grazie mille e buon lavoro a tutti.
    Antonello

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    Risposte
    1. ...inizia a contare: scommetto che entro il 100 ti risponde Monday, vero esperto sull'argomento.
      Se non lo fa, vuol dire che è impegnato "in esterno".
      In tal caso, prima di sera, mi applico io...
      Scusa ma ora son preso.
      Ciao

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    2. Ciao Antonello, ti rispondo con un po' di ritardo, e purtroppo senza risolverti il problema perché sono esperto dell'argomento nel senso che ci ho sbattuto la testa così tante volte che ormai ci ho fatto un callo bello duro, ma una soluzione definitiva non ce l'ho ancora, anche se ci sono vicino, se solo avessi un po' più di tempo per studiare un po', ma tant'è, non mi piace lamentarmi.
      Con Arcgis non saprei come fare, ma a questo indirizzo (http://www.freegis-italia.org//index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=58&func=view&id=9178&catid=18&limit=10&limitstart=10) c'è una discussione sul tema in cui un mito vivente ha scritto una riga in proj 4 per definire un sistema di coordinate catastali in funzione del punto di emanazione, c'è anche spiegato come modificarlo con il tuo punto di emanazione, le coordinate le trovi qui: https://www.dropbox.com/s/qsesdtwwosm99bp/08_gabor_timar_valerio_baiocchi_keti_lelo_geodetic_datums_of_the_italian_cadastral_systems.pdf?dl=0
      In Qgis io ho fatto delle prove con risultati deludenti, ma è stato semplice definire il SR visto che si può banalmente incollare la stringa scritta in Proj4
      Se te la cavi con l'inglese ti consiglio la lettura (cosa che io ancora non ho fatto, ma un caro, esperto amico mi ha assicurato che merita), in ogni caso le coordinate di Monte Brutto le trovi a pg. 96.
      Forse Paolo può incollarci un link all'help online su come definire un nuovo SR in proj4 su arcgis, io ho cercato un po' , ma non ho trovato nulla di ufficiale, lui è molto più bravo di me ad incollare link dall'help, oltre che su tante altre cose.
      Se non riesci, comunque, scrivi che ci sbattiamo insieme, prima o poi anche questo tori bisognerà pur ammansirlo.
      Saluti

      @paolo: ho risolto le incompatibilità tramite opera

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  30. BREAKING NEWS da GFOSS mailing list:
    VERTO ONLINE sul sitp IGM con trasformazione utilizzando i grigliati
    http://www.igmi.org/vol/index.php

    RispondiElimina
  31. Ciao Paolo
    per il lavoro che dovrei svolgere mi sono stati forniti alcuni dati, ossia: CTR della zona interessata (regione Molise), il rilievo in autocad dell'area e i DEM a 10m. Credo di essere riuscita ad dare alla CTR il giusto sistema di riferimento, ossia Monte Mario Italy 2, i DEM a 10m hanno come S.R. WGS_1984, mentre il rilievo in CAD non ha S.R. Come possa fare a sovrapporre questi layers? e come li porto ad avere lo stesso sistema di riferimento?
    Spero di aver posto la domanda nella pagina giusta.
    Grazie per la disponibilità.

    Sara

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    Risposte
    1. ...la risposta nei commenti qui sopra.
      Un caro saluto
      Paolo

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AREA FORUM (vedi anche post del 10/1/2014)

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